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mercoledì 2 gennaio 2013

Starting to know you - HOST FAMILY part 1

Ciao a tutti!!

Oggi comincio finalmente a parlare dell'Australia vera e propria e, in particolare, di qualcosa (o meglio qualcuno) a cui tengo molto: la mia famiglia :-)

Come avevo accennato già qualche post fa, fin dall'inizio sapevo chi sarebbe stata la mia host family e questo perchè un cugino di mio padre vive in Australia da sempre (e si era offerto di ospitarmi)! Quindi avevo già visto il mio host dad, Marco, due volte qui in Italia (ma ne ricordo una sola di quattro anni fa perchè per la prima ero troppo piccola...) e la mia host mum, Rebecca, una sola quando erano venuti insieme l'ultima volta. E quando erano qui ho avuto la possibilità di vederli sempre solo molto brevemente e nell'arco di qualche giorno... In ogni caso, sapevo di loro poco più di quanto non sappiano tutti gli altri exchange students dopo aver contattato le famiglie e niente di tutto questo mi garantiva che saremmo andati d'accordo nel convivere per cinque mesi!
Quindi, quando sono arrivata in aeroporto e li ho trovati ad aspettarmi... Bhe, ero una via dimezzo tra il contentissima perchè ce l'avevo fatta davvero e il terrorizzata! La prima cosa che ho visto di loro è stato un tenerissimo koala di peluche che mi ha dato Rebecca subito, con un "Welcome to Australia" che mi ha fatta sorridere subito :-)
Nonostante io fossi stanchissima per il viaggio e riuscissi a malapena a parlare, mi hanno accolta calorosamente e subito fatta sentire a mio agio! E nessuno mi ha fatto pesare il fatto che mi limitassi a sorrisi e cenni con la testa mentre mi spiegavano e indicavano varie cose sulla strada di casa ;) Per fortuna parlavo abbastanza bene inglese già prima di partire, così nemmeno da stanca ero troppo confusa.
Poi mi hanno fatto vedere la casa e sono stati per tutto il tempo così calorosi ed entusiasti che ho finito per sciogliermi un po' (soprattutto dopo una fredda doccia svegliatrice!) e a sentirmi più tranquilla!
Devo dire che è stata una bellissima prima giornata e che mi ha resa molto più positiva su tutto, perchè mi hanno portata a fare un giretto in città, ma breve così da non farmi stancare troppo e mi hanno aiutata a sistemarmi... Non so, fin da subito mi sentivo già più a casa di qualche ora prima quando ero in ansia sull'aereo!!
Per il primo periodo é stato molto più semplice parlare e passare il tempo con Marco, perchè dopotutto é nato in Italia, ci avevo parlato di più su Skype nei mesi prima del viaggio, lo conoscevo un po' meglio e dopotutto è mio parente... E intanto, per quanto andassimo d'accordo e mi facesse piacere stare insieme,  non sapevo come avvicinarmi davvero a Rebecca perchè avevo paura di dire o fare qualcosa di sbagliato. Intendo, lei è proprio Australiana quindi non sapevo cosa fosse normale lí e cosa non lo fosse di quello che io avrei fatto normalmente. Ci sono volute un paio di settimane perchè cominciassi a stare un po' di più con lei, che comunque anche prima aveva fatto di tutto per me e per farmi sentire a mio agio con loro :-)
Marco lavora come responsabile della sicurezza in una miniera a diverse ore da Cairns, quindi una settimana sì e una no era al lavoro e in quel periodo io ero sola con Rebecca. Quindi, dopo le prime tre settimane in cui ero in Australia, che lui si era preso di permesso per stare a casa con noi, è stato strano vederlo andar via e sapere che per una settimana non ci sarebbe stato. Ma soprattutto mi preoccupava il fatto che sarei stata da sola con Rebecca e che ancora non avevo capito come comportarmi... Io arrivavo a casa da scuola e lei dal lavoro un po' più tardi e tutto andava benissimo, ma non avevamo ancora stretto un vero rapporto, secondo me. Ci è voluto quel primo weekend da sole perchè cominciassimo a passare un po' di tempo insieme (il fatto di aver fatto qualcosa da sola con lei credo mi abbia aiutata a parlarle di più e a conoscerla meglio e viceversa) e sono contenta che sia successo...
Da quel momento ho visto Cairns in tutto e per tutto come la mia nuova casa e mi sono ritrovata a pensare alla mia host family come ad una vera famiglia. Diciamo che mi hanno sempre trattata come una figlia (ed ero la prima che avessero mai avuto) e questo mi faceva sentire molto meglio che se fossi stata come un ospite :-) avevo compiti in casa da fare ma, anche se in origine c'era una lista (che io ho visto per la prima volta solo dopo essere tornata in Italia! Immaginate quanto la abbiamo usata...), ci siamo accorti che non serviva perchè riuscivamo ad organizzare tutto come si fa in famiglia, senza bisogno di un programma! Come succede normalmente, spesso avevo bisogno di chiedere se c'era qualcosa da fare (ho la capacità di non vedere un housework nemmeno se ce l'ho sotto il naso di solito...), ma mi hanno detto che andava benissimo perchè comunque aiutavo e partecipavo sempre.
 E oltre ai lavori di casa, c'erano le mille altre cose che si fanno con la famiglia! Mangiare, uscire insieme, passare delle serate tranquille e weekend calmi o movimentati in base alle occasioni, conoscere gli amici della family (che sono diventati anche miei amici) e fare cose insieme... E tutto questo è stato molto importante per me :-)

Dato che avrei migliaia di cose da dire sulla mia family, penso che per oggi interromperò qui il post, con le cose generali su come mi sono trovata all'inizio e ho cominciato a legare. Ma ne scriverò un altro più avanti, per raccontarvi delle cose che abbiamo fatto insieme, di come abbiamo vissuto cinque mesi come una vera famiglia... :-)

Buona giornata a tutti!

3 commenti:

  1. Che fortuna essere in famiglia e conoscerla già da prima! Però non capisco come mai se avevi già chi ti ospitava hai scelto comunque di partire con un'associazione...
    Anche se li miei nonni si sono trasferiti in Australia per un po' di tempo, purtroppo io non ho parenti stretti lì... peccato :(

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    Risposte
    1. Sí, é stato un vantaggio in effetti, anche se non sapevo se saremmo andati d'accordo o meno :-)
      Mmh... Ho scelto di usare un'organizzazione perchè i processi per i visti e la scuola sono lunghi e abbastanza conplicati, quindi abbiamo preferito avere l'assistenza della WEP piuttosto che essere da soli. E poi con la WEP in Australia avevo una cootdinatrice locale su cui contare sempre!

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